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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | La lavorazione del riso
Il riso appena raccolto si chiama "risone" perché il chicco è coperto da un guscio ruvido e duro, la lolla. La lolla rappresenta il 20% del peso del chicco e va eliminata per rendere il riso commestibile.
Prima di tutto, il riso raccolto si separa dalle impurità.
Poi ogni singolo granello viene sgusciato, separandolo dalla lolla.
Ultima fase della lavorazione è la sbiancatura.
Dalla lavorazione del riso si ricavano molti prodotti:
L'amido di riso ha un duplice utilizzo. Acquistato in polvere e sciolto in acqua, ha una funzione rinfrescante, ottima per la pelle irritata; unito ad altri materiali, viene invece usato dalle fabbriche per produrre colle e vernici.
La farina di riso è particolarmente
adatta nei casi di intolleranza alimentare al glutine (il glutine è
un elemento presente nel frumento, nella segale e nell'orzo). Con la
farina di riso è possibile preparare pane, minestre, gnocchi, ma anche
pasta fresca e dolci.
Il farinaccio, ottenuto dagli scarti della farina di riso, viene usato come mangime per animali.
Il latte di riso deriva dalla lavorazione del riso integrale. L'olio di riso ottenuto dalla spemitura
della gemma (il germe o l'embrione), viene usato per cucinare.
Paglia di riso La pasta di riso, preparata esclusivamente
con farina di riso, è una pasta senza glutine e può essere mangiata
anche dai Celiaci (le persone allergiche al glutine).
La polvere di riso può essere usata come cosmetico al posto della cipria ed è più delicata e rinfrescante di quest'ultima.
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