Nematode galligeno del riso in Lombardia
Il 3 febbraio scorso si è riunita per la terza volta l’Unità di crisi per Meloidogyne graminicola (nematode galligeno del riso) instituita da Regione Lombardia al fine di coordinare le azioni da intraprendere nella lotta al nuovo nematode del riso. All’incontro ha partecipato anche l’Ente Nazionale Risi.
A distanza di tre anni dal suo primo rinvenimento in Regione Lombardia, nel 2018 nelle risaie di 3 comuni della Lomellina, la situazione attuale fotografa una condizione ben diversa in quanto la presenza del nematode è confermata in 10 comuni della provincia pavese. I nuovi ritrovamenti sono stati frutto dell’azione combinata tra le segnalazioni pervenute da tecnici e agricoltori e l’intensa sorveglianza attuata dal Servizio Fitosanitario.
Nelle risaie infestate sono state immediatamente applicate le misure fitosanitarie previste dalla normativa nazionale con divieto di coltivazione del riso e delle altre colture ospiti, applicazione di cicli di coltivazioni trappola, pulizia dei mezzi e gestione delle infestanti. Regione Lombardia è prontamente intervenuta mettendo a disposizione cospicue risorse finanziarie a copertura dei costi di applicazione delle misure fitosanitarie e per la mancata produzione di riso.
Per il 2021 le misure ufficiali che verranno applicate in Lombardia accolgono quanto contenuto nel regolamento comunitario in corso di approvazione che pone in status fitosanitario di contenimento l’area delimitata ricadente nei 10 comuni in cui è stata notificata la presenza del parassita. Il decreto n. 1206 del 4 febbraio 2021 contempla infatti la possibilità di coltivare riso ed ospiti minori del nematode con l’obbligo però di applicare preventivamente una delle seguenti misure: un ciclo di trap crop (coltivazione trappola) con una coltura di riso prima della semina ordinaria del riso; la sommersione continua per 6 mesi dopo l’ultimo raccolto di riso; avvicendamento con una coltura individuata come ospite minore. Inoltre, bisognerà obbligatoriamente applicare le misure di gestione delle infestanti e la pulizia dei mezzi e attrezzature utilizzate nei campi infestati. Tutti gli operatori interessati alle misure ufficiali riceveranno una notifica da parte del Servizio Fitosanitario che chiede comunque la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nella filiera per una più comprensiva informazione sul territorio.