L’indice vegetazionale NDVI (Normalized Difference Vegetation Index)
Estate 2014
A cura di A. L’Astorina, I. Tomasoni e A. Crema – CNR IREA
Si tratta di immagini della provincia di Vercelli relative all’indice NDVI, derivato dall’elaborazione di un’immagine satellitare del sensore a bordo della piattaforma Landsat, la prima missione satellitare che già a partire dagli anni ‘70 ha fornito dati per studiare l'ambiente, le risorse naturali e i suoi cambiamenti. La risoluzione spaziale del sensore in entrambe le immagini è di 30 metri.
L’indice vegetazionale NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) è un indice correlato alla biomassa e al vigore vegetazionale, in questo caso del riso, che ci può descrivere la variabilità nella crescita e nelle condizioni della coltura o delle colture che si stanno studiando.
Le due immagini riportano le differenze tra le diverse zone in maniera sia qualitativa, legata ai diversi gradi di colore con cui viene rappresentato l’indice, sia quantitativa, in base al valore dell’indice misurato che si esprime in funzione del grado di sviluppo della coltura.
A. - Immagine del 3 luglio 2014. |
B. - Immagine del 4 agosto 2014. |
Come interpretare le immagini?
Ogni immagine può essere elaborata per produrre diversi indici (NDVI, EVI, ecc.), che possono essere rappresentati con diverse scale di colore, facilitando così la loro lettura. Queste elaborazioni sono ottenute grazie alla capacità dei sensori satellitari di rilevare e misurare le caratteristiche biofisiche e biochimiche delle colture a diverse lunghezze d’onda.
In questo caso, la scala di colori dell’indice NDVI misurato va dal rosso (a cui corrispondono valori bassi, poco oltre allo 0) al verde (valori più alti, fino ad un valore massimo di 1), passando per il giallo (valori intermedi , intorno allo 0.5).
Al colore rosso corrisponde un basso vigore vegetazionale (immagine A), mentre al verde intenso un vigore alto (immagine B). Le due immagini permettono di identificare quali risaie abbiano un maggiore vigore all’interno dell’area complessivamente considerata e di seguire, grazie alla disponibilità di immagini ripetute nel tempo, la crescita stagionale e il progressivo aumento della biomassa colturale, che può variare a seconda di diversi fattori biotici o abiotici. Dalla comparazione delle due immagini è evidente la crescita della coltura nel corso del mese di luglio.