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Per emergenza fitosanitaria autorizzati Thiopron e Ibisco

 
Per emergenza fitosanitaria autorizzati Thiopron e Ibisco

Nella campagna 2019, per combattere il brusone, i risicoltori italiani potranno utilizzare i prodotti thiopron e ibisco.  

Il primo ha ottenuto l’autorizzazione ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009 per un periodo di 120 giorni a partire dal 27 giugno.

Il fitofarmaco è costituito da zolfo puro con una concentrazione di 825 g/l, l’etichetta prevede per la lotta al brusone del riso dosi variabile da 4 a 8 l/ha.

Sono consentite al massimo 3 applicazioni nella fase compresa tra la formazione del panicolo (BBCH 30) e lo sviluppo delle cariossidi (BBCH 77) in funzione del ciclo epidemiologico del patogeno e delle strategie di difesa adottate.

Il prodotto può essere utilizzato da solo o in miscela con altri fungicidi.

Prove sperimentali svolte dal 2016 al 2018 sull’efficacia di tale prodotto presso le strutture del Centro Ricerche sul Riso e a cura del Servizio di Assistenza Tecnica sul territorio, hanno evidenziato una buona attività nei confronti di Pyricularia oryzae e altre patologie fungine minori soprattutto nel caso di doppia applicazione del prodotto.

Il prodotto Ibisco è stato autorizzato,  per 120 giorni a partire dal 18 giugno, si tratta di un prodotto a formulazione liquida contenente la sostanza attiva COS-OGA, una miscela brevettata di chitooligosaccaridi

Questo complesso molecolare agisce stimolando le auto-difese naturali della coltura, la quale può maggiormente proteggersi contro i funghi patogeni dannosi.

L’etichetta consiglia di effettuare irrorazioni, con alti volumi d’acqua, preferibilmente al mattino quando le pareti cellulari sono bagnate dalla rugiada, con gli stomi aperti e i primi raggi solari, in modo che il prodotto possa penetrare più facilmente all’interno dei tessuti fogliari.

Il prodotto deve essere impiegato in maniera preventiva, prevedendo, nel caso di perdurare delle condizioni predisponenti al brusone trattamenti ad intervalli di 10 giorni, alla dose di 2,5 l/ha

Sono ammessi al massimo 4 irrorazioni per ciclo colturale dalla 3° foglia vera non ripiegata sul fusto principale fino alla maturazione (BBCH 30-65).

I prodotti, oltre a poter essere autorizzati in agricoltura biologica in combinazione con altre misure atte a ridurre la pressione del patogeno quali una adeguata scelta varietale ed una appropriata fertilizzazione, si prestano all’inserimento in strategie di produzione Integrata, garantendo da una parte la protezione preventiva dai funghi che attaccano le colture nelle fasi iniziali, sia successivamente, quando, all’avvicinarsi della maturazione delle cariossidi occorre ridurre la presenza dei residui dei fungicidi tradizionali.

Si ricorda che per un corretto controllo del brusone è necessario adottare tutte quelle accortezze nella gestione agronomica della coltivazione (scelta varietale, adeguate fertilizzazioni e dose di semina) che permettono di evitare o rendere più efficaci le applicazioni fungicide e di effettuare le applicazioni sempre in funzione dell’andamento stagionale, della suscettibilità della varietà e di seguire alla lettera le indicazioni riportate in etichetta dei vari prodotti. Nel caso in cui sia necessario ricorrere ai trattamenti fungicidi occorre posizionarli seguendo i servizi di monitoraggio brusone diffusi sul territorio risicolo.